Elon Musk ha portato in utile Tesla dopo aver sfiorato il fallimento: ora vuole impiantare chip nel cervello e punta a Marte. Quale sarà la prossima mossa?
Entro il 2021 ha promesso che impianterà il primo chip in un cervello umano per farlo dialogare con un computer e che realizzerà nel Golfo del Messico il primo spazioporto da cui partiranno le missioni spaziali dirette su Marte, puntando a espandersi dalla Luna fino all’esplorazione del Pianeta Rosso. Ovviamente finanziandosi in criptovaluta.
Nell’anno dei suoi cinquant’anni – li compie ufficialmente il 28 giugno, almeno questa data è certa – l’agenda di Elon Musk sembra già abbastanza piena. Ma non è escluso che nel giorno del suo compleanno faccia qualche annuncio a sorpresa che lasci il mondo a bocca aperta. D’altra parte l’uomo degli eccessi, che ha lanciato una Tesla nello spazio, sfidato la Sec dicendo di essere pronto a ricomprare le azioni Tesla a 420 dollari ad azione, rotto un parabrezza al momento del lancio della nuova vettura, investito 1,5 miliardi di riserve in criptovalute, sostenuto che avrebbe accettato bitcoin per l’acquisto delle sue macchine per poi, un mese dopo, fare marcia indietro a causa dell’impatto ambientale delle criptovalute, definito “fasciste” le autorità californiane per il lockdown da Covid, annunciato che non si vaccinerà, venduto lanciafiamme ai suoi fan – solo per dirne solo alcune – ci si può aspettare di tutto. Anche che chiami la figlia come un droide di Guerre stellari: X Æ A-XII.
I critici lo bollano come un ciarlatano e un venditore di fumo – si è anche fumato uno spinello in diretta televisiva -, un maestro di marketing figlio dell’era di internet che sa giocare con i social media e la rete per amplificare i suoi messaggi. Ne sono un esempio chiaro i tweet con cui detta i ritmi delle oscillazioni delle criptovalute, provocando risalite violente o cadute precipitose a suo piacimento facendo leva sui 57 milioni di follower: oltre a bitcoin, emblematico è dogecoin, criptovaluta nata per scherzo da un meme e cavalcata da Musk che ne ha fatto lievitare le quotazioni. Ma anche il sostegno garantito al popolo di Reddit nelle sue incursioni azionarie, quando si è scagliato contro la prassi dei grandi player istituzionali di giocare al ribasso sull’azionario.
Da Paypal ai chip nel cervello
Ma è anche vero che se è diventato il secondo uomo più ricco del mondo non è proprio solo per semplice marketing. In effetti l’eccentrico miliardario di origine sudafricana si inserisce in quel filone di “disruptors” tecnologici che va da Steve Jobs e Bill Gates a Jeff Bezos. Per i suoi fan non è un semplice imprenditore, ma un genio visionario in grado di rimodellare e rivoluzionare ogni settore in cui entra sulla base di ambizioni che non hanno confronto.
È stato così fin dall’inizio quando con la sua X.com è entrato tra i creatori di Paypal, la società che tra le prime ha innovato il settore dei pagamenti poi venduta a eBay per 1,5 miliardi di dollari.
Il ricavato della sua quota l’ha investito nel 2004 nella californiana Tesla, di cui, al contrario di quanto si pensi non fu il fondatore, diventandone maggior azionista e Ceo e, soprattutto, facendo fare un salto di qualità alla casa che allora era un piccolo produttore di nicchia. La Model 3 è diventata l’icona della mobilità elettrica portata a livello di mercato di massa e anche i big dell’auto globale, che all’inizio avevano guardato con grande scetticismo il giovane e ambizioso parvenu, oggi devono riconoscere che l’auto elettrica rappresenta il futuro prossimo del mercato.
“Sole24 ore”
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